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caporetto

Oggi, Kobarid in sloveno e Caporetto in italiano, si trova poco distante dal confine italiano, è un bellissimo villaggio immerso in una natura ancora incontaminata e attraversato dal fiume Isonzo, i cui colori sono mozzafiato. Offre un mix tra cultura, storia e natura oltre ad essere una destinazione di viaggio popolare per tutti gli appassionati di outdoor. “Caporetto”, per tutti gli italiani, è simbolo di sconfitta e disfatta. In effetti, la battaglia che si svolse in questo territorio e il successivo arretramento del fronte di decine e decine di chilometri rappresentano la più grave e grande sconfitta di sempre per l’esercito italiano. Questo evento storico ha segnato la vita soprattutto di noi friulani: un evento che è rimasto impresso nella mia mente fin dai tempi della scuola poiché vivendo in quelle zone tutto assume un aspetto diverso. Mi ero ripromessa varie volte di andare a visitare quei luoghi con i miei occhi e calpestare con i miei piedi quei terreni che hanno molto da raccontare, così durante l’estate del 2021 sono andata alla scoperta di quest’area tramite un itinerario tra storia e natura.

UN PO’ DI STORIA

La Battaglia di Caporetto, o meglio la “disfatta di Caporetto”, fu uno scontro combattuto durante la Prima guerra mondiale sul fronte italiano tra le truppe austro-ungariche e tedesche contro l’esercito italiano. La battaglia, iniziata il 24 ottobre del 1917, terminò il 12 novembre dello stesso anno e portò alla più grande disfatta della storia della forza armata italiana. L’esercito italiano venne inizialmente preso alla sprovvista, infatti venne colpito da un bombardamento senza precedenti sia per intensità che per precisione. Con la crisi della Russia dovuta alla rivoluzione, Austria-Ungheria e Germania poterono trasferire consistenti truppe dal fronte orientale a quelli occidentale e italiano. La sconfitta si trasformò in un disastro soprattutto perché i comandi non avevano previsto una ritirata e non sapevano come gestirla. Benché il generale Cadorna attribuisca la responsabilità dell’accaduto al cedimento dei soldati, sono stati proprio le incertezze, le contraddizioni e l’assoluta mancanza di coordinamento negli alti comandi a provocare la catastrofica sconfitta. Gli austro-ungarici, sfondarono le linee tenute dalle truppe italiane che, impreparate ad una guerra difensiva e duramente provate dalle precedenti undici battaglie dell’Isonzo, non ressero all’urto e dovettero ritirarsi fino al fiume Piave. A livello militare, l’arretramento dall’Isonzo al Piave fu devastante come confermano i numeri ufficiali dell’esercito: 12mila morti, 30mila feriti, 300mila prigionieri, 350mila soldati privi di istruzioni e comandi oppure disertori, migliaia di armi pesanti abbandonate e 14mila chilometri quadrati ceduti all’Austria-Ungheria per un totale di un milione e mezzo di civili.

COME ARRIVARE A CAPORETTO

  • Gli aeroporti più vicino sono Trieste, Klagenfurt e Ljubliana;
  • In macchina: da Udine si prosegue verso Cividale, per continuare lungo la strada per Pulfero fino ad arrivare a Kobarid;
  • In autobus: le compagnie che effettuano il trasporto pubblico sono AP Ljubljana o Nomago;
  • Un’altra soluzione è arrivare con il treno da Lubiana fino a una piccola città a sud di Tolmin, Most na Soči (e poi prendere l’autobus fino a Kobarid), il viaggio durerà di più;
  • Oppure, è possibile condividere il viaggio in macchina se qualcuno va nella vostra stessa direzione. Il “bla bla car” sloveno.

È necessario acquistare una vignetta per poter guidare sulle autostrade. Dal 1 dicembre 2021 è entrata in vigore la E-VINJETA ossia la vignetta elettronica, si può fare online, presso i distributori di benzina e negozi.

ITINERARIO TRA STORIA E NATURA

#1 PERCORSO STORICO DI CAPORETTO

Una delle cose più belle e interessanti da fare a Kobarid è camminare lungo il sentiero storico immersi nella natura. L’itinerario è di circa 7 chilometri, si passano alcuni dei siti naturali più belli, così come i numerosi monumenti storici. Il Museo di Kobarid, il Ponte di Napoleone con il fiume Isonzo, l’insediamento collinare Tonocov grad e la cascata Kozjak sono solo alcuni dei punti salienti di questo percorso. Il sentiero costeggia il fiume, ma anche le trincee italiane della grande guerra; queste, ristrutturate di recente, ci forniscono un’idea di che cosa fosse la guerra di posizione. Sulla strada, inoltre, si trova un’altra cascata, meno suggestiva perché coperta dal ponte, ma comunque molto bella. Comprese le pause, la durata dell’intero itinerario è di circa 4 ore. Vi consiglio di iniziare il percorso dal museo di Caporetto per poi continuare verso l’ossario, Tonocov Grad e le cascate Kozjak oppure un’altra alternativa è di partire dal ponte di Napoleone nei cui pressi c’è un comodo parcheggio a pagamento. Di seguito le tappe del cammino nel dettaglio.

#2 MUSEO DELLA GUERRA

Il Museo di Kobarid, che nel 1993 fu insignito del Premio per i Musei del Consiglio d’Europa, si trova nel centro della cittadina. Informa su quanto accaduto durante la Prima guerra mondiale, in particolare sull’eredità del Fronte Isonzo, il sito della più grande battaglia di montagna della storia. Si sviluppa su due piani e, oltre che armi e proiettili, sono esposti anche alcuni effetti personali dei soldati, insieme agli attrezzi chirurgici. Inoltre, è possibile visionare alcune fotografie risalenti al periodo, anche con immagini molto toccanti e stralci di lettere scritte dai soldati destinate alle famiglie.

#3 SACRARIO MILITARE DI CAPORETTO

Questa attrazione storica è stata costruita in memoria dei caduti soldati italiani in Slovenia. Si trova vicino al museo, ad un’altitudine di 309 metri ed è raggiungibile a piedi. Soprattutto l’architettura è unica qui: si tratta di una costruzione a tre gradoni concentrici che si restringono, a pianta ottagonale (per il cattolicesimo significa ottavo giorno di resurrezione). L’Ossario Italiano, inaugurato nel 1938 da Mussolini, contiene le spoglie di oltre 7000 soldati italiani morti in questi luoghi durante la Prima guerra mondiale. Di tali soldati italiani in parte non si conosce neppure il nome, ma ve ne sono diverse migliaia il cui nome è stato inciso sulle pareti di questo enorme monumento funebre. Sopra si trova la chiesa di S. Antonio, che era già stata costruita nel XVII secolo, prima dell’ossario. Nel piccolissimo museo posto a lato del Sacrario (in cui è possibile entrare pagando un biglietto) si possono ammirare le armi e i reperti bellici, carteggi e reminiscenze di quelle battaglie cruente.

#4 TONOCOV GRAD

Si trova su un’altura scoscesa, grazie a questa invidiabile posizione accolse diversi insediamenti risalenti a epoche diverse, ma comprese tra l’età del rame e il Medioevo. Oggi si possono ammirare i resti di un villaggio fortificato di epoca molto antica (IV-V secolo d.C), con costruzioni di abitazioni ad uso civile e religioso; infatti, si notano una casa scavata per intero, le altre, si stima una ventina, ancora interrate, ma anche tre chiese in successione e un battistero, tutte ben documentate. Il panorama attorno è splendido e il sentiero che da Kobarid, con partenza dal sacrario italiano, porta qui è molto piacevole e agevole.

#5 CASCATE KOZJAK

Il kozjak è un piccolo affluente dell’Isonzo e nasce dal monte Krnčica. Durante il suo tragitto si allarga in molte cavità e precipita in sei diverse cascate. La cascata di Kozjak è la più spettacolare ed è considerata una delle più belle della Slovenia, un luogo assolutamente da non perdere. Una bianca colonna d’acqua alta circa 15 metri precipita in un laghetto color verde smeraldo. Si trova in un angolo di paradiso ed è protetta da alte e buie pareti ricoperte da strati calcarei. Le cascate sono l’espressione massima di una natura che è capace di mostrare una bella sintesi tra la forza dell’elemento acqua e la bellezza del fenomeno. Per arrivarci bisogna percorrere una parte del sentiero indicato in precedenza, attraversare il ponte sospeso in legno e attraverso delle alte pareti di roccia si arriva alla cascata. È visitabile al costo di 5 euro.

#6 PONTE DI NAPOLEONE

Inizialmente il ponte di Napoleone, che collega le due sponde del fiume Isonzo, fu costruito in legno e i veneziani nel 1616 lo distrussero. In seguito, nel 1750 fu costruito in pietra ad arcata unica; prese il nome quando Napoleone e sue truppe marciarono verso Predel. Durante la Prima guerra mondiale, subito dopo la dichiarazione di guerra, gli austriaci, in ritirata, lo fecero saltare in aria. Gli italiani lo ricostruirono in legno e successivamente in ferro. Oggi vi si trovano due lapidi commemorative ed è una delle attrazioni più importanti; inoltre, offre una vista spettacolare su uno dei fiumi più belli del mondo, lo spettacolare Isonzo.

#7 FORRA DELL’ISONZO

L’Isonzo raggiunge Caporetto percorrendo una gola di bianca roccia calcarea in cui il fiume scende tra numerose rapide e massi rocciosi, al ponte di Napoleone termina il suo corso superiore. Il fiume ha una bellezza innata, le sue acque pure e limpide dal colore smeraldo lasciano senza parole. Nel corso del tempo, ha prodotto delle profonde cavità lunghe persino 200 metri, profonde fino a 15 metri e larghe solo 2 metri in alcuni punti. Per ammirare lo spettacolo di questo corso d’acqua è possibile percorrere la passarella lunga 52 metri che collega le due sponde del fiume lungo l’itinerario storico di Caporetto, ossia la ricostruzione (avvenuta negli anni novanta) di una delle opere militari edificate ai tempi della Grande Guerra dall’esercito italiano.

#8 MUSEO CASEARIO

All’interno del museo Mlekarna Planike vi sono custoditi oggetti etnologici rappresentativi della tradizione pastorizia di alta quota, un film documentario che illustra il processo di trasformazione del latte in formaggio e una ricostruzione della capanna dei pastori con tutte le attrezzature necessarie al caseificio. Vi è anche un piccolo negozio di alimentari adiacente al museo dove si può acquistare il formaggio della latteria.

Se non si è stanchi del percorso fatto e si desidera visitare ancora qualcosa, consiglio di proseguire lungo il sentiero che conduce al piccolo villaggio di Drežnica poco distante da Caporetto.

#9 DREZNICA

Drežnica è un bellissimo villaggio che sorge ai piedi del versante occidentale del monte Krn, si trova a soli 6 km di distanza da Caporetto. È circondata da colline montuose, prati, ruscelli e cascate che la rendono il luogo ideale per rilassarsi e godersi la natura slovena. Tuttavia, ciò che rende speciale questo borgo è la sua chiesa che svetta incontrastata con il suo colore bianco candido sulla collinetta. Costruita subito prima della prima guerra mondiale e dedicata al Sacro Cuore di Gesù, è una delle più grandi chiese del paese. Il campanile fu completato solo nel 1986 ed è alto 52 metri; i dipinti all’interno sono stati realizzati durante la Seconda guerra mondiale da pittori modernisti sloveni. L’intera area è un fantastico punto di partenza per escursioni sulle montagne di Krn o per lunghe passeggiate nella natura. Poco distanti dal centro e raggiungibili tramite una camminata di 10 minuti, si trovano due interessanti cascate, quali cascata Sopota e Krampez. Da non perdere, inoltre, è il particolare carnevale che si svolge a febbraio.

#10 CHIESA DI SAN GIUSTO

La chiesa di S. Giusto (Sv Just), costruita nella seconda metà del trecento, è una cappella nascosta nella frazione di Koseč ed è considerata la più antica nella valle dell’Isonzo. Circondata da boschi e terreni agricoli, questa cappella senza pretese occupa una posizione fantastica. È una costruzione in tufo, di stile tardoromanico. Al suo interno si trova il vero tesoro, infatti le pareti interne sono decorate con affreschi risalenti al 1470 e in buono stato di conservazione, che raffigurano, tra le tante cose, la nascita di Cristo e la morte di Maria. All’interno, scorre una luce morbida e si può sentire il flusso e il canto degli uccelli. Si trova nel piccolo villaggio di Koseška korita, poco distante dall’abitato di Drežnica, si continua poi verso Koseč e la chiesa di Sv. Justa.

CONSIGLI

Caporetto è famosa anche per la possibilità di praticare diverse attività acquatiche tra cui rafting, kayak, canoa, parapendio e pesca lungo le fresche acque dell’Isonzo. Ci sono diverse agenzie specializzate in queste attività che organizzano delle interessanti escursioni.

DOVE DORMIRE

Se anche voi volete trascorrere qualche giorno a Caporetto, vi consiglio i seguenti alloggi per una vacanza indimenticabile.

  • Backpacker hostel: Il Kobarid Hostel è un posto economico ma elegante in cui soggiornare. È di recente costruzione e si trova di fronte al museo della Guerra. Dispone di una cucina e un salone in comune e la connessione WiFi gratuita in tutte le aree. Si presenta molto pulito e gode di una bella vista sulla città;
  • Apartments Pri nas: Dispone di un grazioso giardino con vasca idromassaggio all’aperto di cui si può usufruire anche del barbecue. Gli appartamenti sono puliti, moderni e ben attrezzati;
  • Kamp Lazar: Ottimo per un’esperienza a contatto con la natura oltre che ecosostenibile. Si trova lungo il fiume Isonzo non lontano dalla storica cittadina di Caporetto. Immerso nella natura incontaminata, offre innumerevoli possibilità di attività ricreative e sportive e rappresenta un ottimo punto di partenza per esplorare i dintorni.

DOVE MANGIARE

  • Hisa Polonka: Bel locale e molto caratteristico, sorge proprio nella principale via del centro cittadino. Si presenta molto bene, l’esterno è quello tipico di un’antica dimora slovena, mentre l’interno ben restaurato risulta accogliente e curato. Il menù non è vario, ma in compenso sono presenti piatti tradizionali molto gustosi ed abbondanti;
  • Restaurant Topli Val: Il locale si trova nel centro del paese e offre un’ampia scelta di piatti per tutti i palati. Qui è possibile provare una cucina mediterranea che si unisce alla tradizione culinaria locale, per esempio con formaggi del posto e la trota;
  • Pizzeria Soca: Locale che serve prevalentemente pizza con un buon impasto e buoni condimenti. Rapporto qualità prezzo molto accettabile.

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