
Uno dei pensieri e delle preoccupazioni maggiori di quando si lascia un lavoro per viaggiare è sapere se al ritorno si riuscirà a trovarne un altro, o come inserire la propria esperienza all’interno del curriculum. Sembra che il lavoro che si sta facendo sia l’unico sulla faccia della Terra, il mito del posto fisso alla Checco Zalone è una mentalità antica ma ancora molto radicata in Italia. Chi viaggia solitamente è una persona intraprendente, con una buona capacità di adattamento e organizzazione e dalla mentalità aperta. Durante il viaggio le esperienze si traducono in preziose competenze per il curriculum, sia che si tratti di un’attività per un breve periodo sia che si tratti di anno sabbatico. Può sembrare strano ma molte aziende, soprattutto all’estero, sono alla ricerca di profili di persone che hanno viaggiato, viene visto come un valore aggiunto! Ma vediamo come ottimizzare al meglio le tue esperienze al ritorno per dargli quella spinta e farlo emergere tra tutti gli altri.
COSA CERCANO LE IMPRESE?
Le imprese intelligenti, all’estero ce ne sono tante, sono alla ricerca di persone flessibili, dinamiche e indipendenti. Vogliono dipendenti veramente motivati e spinti a imparare. Dipendenti che parlano altre lingue e comprendono altre culture. Persone che sono pronte a tuffarsi nel mondo del business internazionale. Soprattutto nel mondo anglosassone le aziende ricercano candidati che abbiano sviluppato delle competenze trasversali o soft skills ovvero quelle capacità che includono abilità interpersonali, abilità comunicative, capacità di ascolto, gestione del tempo ed empatia. I selezionatori ritengono importanti anche quelle esperienze che nulla hanno a che fare con il curriculum professionale e i titoli di studio.
METTI IN EVIDENZA LE COMPETENZE TRASVERSALI CHE HAI SVILUPPATO IN VIAGGIO
Durante il viaggio tra le varie esperienze che hai fatto ce ne sono alcune che ti insegnano delle competenze trasversali come ad esempio: contrattare al mercato, lo sviluppo di un bilancio e la pianificazione dei trasporti internazionali e delle giornate. Oppure hai potenziato le tue capacità di comunicazione integrandoti in diverse culture, e magari hai migliorato la comunicazione non verbale, questi sono solo alcuni esempi. In queste situazioni si sviluppa la capacità di pensare al volo e adattarsi rapidamente a nuove circostanze. Aggiungi una sezione “Competenze Trasversali” e metti in evidenza queste abilità, insieme ad altre più complesse come ad esempio imparare una lingua straniera. Pensa al tuo viaggio come un lavoro e individua i tuoi punti di forza specifici.
METTI IN LUCE I PROGETTI DI VOLONTARIATO O IL LAVORO ALL’ESTERO
Come hai trascorso il tuo tempo durante il viaggio? Hai fatto volontariato o diversi lavori? Questa è una delle domande che hai colloqui mi viene fatta. Ogni ruolo ti insegna qualcosa, sia che si tratti di organizzazione che di servizio clienti. Pensa attentamente e definisci le competenze chiave che erano parte integrante del tuo ruolo. Ad esempio, ti sei occupato della gestione degli account social di un ostello e adesso scegli di candidarti per un ruolo di marketing, fai in modo di mettere in evidenza quanto appreso e i risultati ottenuti. Anche il volontariato va messo in luce, scrivi che hai dedicato del tempo ad aiutare gli altri e a crescere a livello personale.
CREA QUALCOSA DI TUO
Se desideri sviluppare una carriera nel giornalismo, gestione dei social media o la fotografia, mostra ciò che sei in grado di fare. Al giorno d’oggi è facile creare una presenza online. Hai solo bisogno di una buona pianificazione e di uno sforzo costante, indipendentemente che si tratti di Instagram con le tue foto di viaggio o un blog di viaggi online. Avere un sito web o un portfolio di foto che hai scattato, video che hai girato, opere d’arte che hai creato o scritti che hai redatto sono ottimi esempi da mostrare al tuo potenziale datore di lavoro! Ad esempio se hai creato un blog hai sviluppato delle competenze in SEO copywriting.
VALUTA SE IL LAVORO CHE CERCHI È CORRELATO AL VIAGGIO
Ci sono alcune cose da considerare se vuoi includere le esperienze di viaggio nel tuo curriculum. Prima di tutto, valuta se è legato al tuo campo di ricerca. Se la risposta è sì, devi inserirlo nello stesso modo in cui si farebbe per una posizione retribuita. Se esiste un collegamento al lavoro che stai cercando, elenca le tue esperienze di viaggio come un lavoro. Non c’è bisogno di essere timidi a definirsi un Travel Blogger o un insegnante di inglese. Se invece non è correlato al tuo campo di ricerca aggiungi quelle preziose, ma non direttamente correlate, in una sezione separata di cui parlo nel prossimo paragrafo. In questo modo farai capire meglio chi sei e, cosa importante, ciò ti aiuterà a distinguerti dalla massa.

DOVE INSERIRE L’ESPERIENZA DI VIAGGIO NEL CURRICULUM
Non sai dove aggiungere le informazioni? Crea una sezione chiamata “Esperienze di Viaggio” con le date. Ora che l’hai elencato, scomponilo come faresti con qualsiasi esperienza professionale e aggiungi tutte le competenze che hai maturato. Hai dovuto superare delle difficoltà? Descrivi la soluzione rapida ed efficace che hai trovato per il risolvere il problema che era sorto, devi farla sembrare qualcosa di importante. Il problem solving è una delle competenze chiave. Hai perso il volo durante una sosta e hai dovuto pianificare 48 ore improvvisate in una città straniera? Per far funzionare quella situazione c’è voluta una persona indipendente e adattabile. Conosci i tuoi punti di forza in modo da mostrarli ai potenziali datori di lavoro. Hai sicuramente imparato alcune cose durante il tuo viaggio.
SCRIVI LA LETTERA DI PRESENTAZIONE
Qui è dove puoi espandere e aggiungere la tua personalità al tuo curriculum. Parla del motivo per cui hai iniziato a viaggiare. Metti in evidenza ciò che hai imparato durante i tuoi viaggi e perché sei un dipendente migliore. Come probabilmente già sai, il viaggio espande i tuoi orizzonti. Ad esempio, l’essere stato in un posto in cui non sei mai stato prima e cercare di comunicare in una lingua straniera sono abilità incredibili, molto apprezzate dai datori di lavoro.
LA MIA ESPERIENZA
Quando sono rientrata dal mio viaggio ho deciso di non ritornare in Italia dato che ero alla ricerca di un ambiente flessibile, dinamico, multiculturale e che mi desse la possibilità di parlare in inglese; quindi ho optato per Londra e a distanza di tempo rifarei la stessa scelta. Sono rientrata con le idee molto chiare su cosa volevo fare ovvero lavorare in un aeroporto, in Italia ci avevo provato molte volte ma senza successo. Nel giro di tre settimane dal mio rientro avevo già fatto 3 colloqui, tra cui uno all’aeroporto di Heathrow. Ebbene, dopo qualche giorno di attesa mi hanno proposto il lavoro proprio a Heathrow, prima del coronavirus era l’aeroporto più trafficato d’Europa con ben 80 milioni di passeggeri l’anno. Ci sono arrivata senza raccomandazioni ma solo ed esclusivamente con le mie forze e con le mie esperienze, soprattutto grazie alle abilità maturate durante il mio lungo viaggio. In tutti i colloqui fatti ho notato molta curiosità circa la mia esperienza di viaggio in particolare la raccolta delle foglie da thè, tutte le recruiter che ho avuto di fronte mi hanno chiesto di raccontare l’esperienza fatta tra le montagne vietnamite ed è stata vista come un valore aggiunto. Se quello che ti frena dal dover fare un viaggio e partire con un biglietto di sola andata è il fatto di non trovare un lavoro al ritorno, sappi che il mondo è pieno di opportunità. Sei tu e solo tu che le deve andare a cercare, nessuno busserà alla tua porta.
Se vuoi avere maggiori informazioni su come redigere e ottimizzare il tuo curriculum contattami pure.
Marina
Innanzitutto brava per la tua scelta di vita e per la tua perseveranza!
Dai ottimi spunti, io personalmente non ho mai pensato di inserire le esperienze di viaggio, invece effettivamente anche questo aspetto fa parte della formazione della propria personalità e chi si occupa di risorse umane può aver bisogno di conoscere anche queste particolarità del carattere