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brent de l'art

Durante l’estate del 2021 ho dedicato del tempo alla visita di quei luoghi dove la natura è l’artefice di opere che si sono formate nell’arco di diverse migliaia o addirittura milioni di anni. Possiamo immaginare la natura come uno scultore oppure un architetto che con estrema pazienza e costanza disegna forme, dipinge colori offrendo le giuste note musicali per comporre un capolavoro in continua trasformazione. E noi, di fronte a tale bellezza, non possiamo che rimanere a bocca aperta e ammirare e rispettare il suo capolavoro. Questi sono solo alcuni dei meravigliosi monumenti naturali che ho visitato nei dintorni di Belluno e, nel presente articolo, vi parlerò di 9 luoghi da non perdere.

DOVE SI TROVA BELLUNO

Belluno si trova in Veneto ed è il capoluogo più settentrionale della regione. La città è situata alla confluenza del fiume Piave e del torrente Ardo.

COME ARRIVARE A BELLUNO

  • In aereo: gli aeroporti più vicini sono quelli di Treviso e Venezia, dai quali si potrà proseguire il viaggio in macchina, treno o bus.
  • In macchina: da Venezia-Mestre, prendere l’autostrada A27 e seguire le indicazioni per Belluno; da Trieste, percorrere l’autostrada A4 Torino-Trieste in direzione Torino, proseguire sulla A28 Portogruaro-Conegliano in direzione Sacile, continuare poi sulla A27 Venezia-Belluno in direzione Belluno e uscire a Belluno; da Verona o Padova, prendere l’autostrada A4 in direzione Trieste, proseguire sulla A27 Venezia-Belluno in direzione Belluno e uscire a Belluno.
  • In treno: si può raggiungere Belluno anche in treno, da Padova o da Venezia, dove è possibile prendere il treno regionale.
  • In autobus: la rete stradale della provincia di Belluno è ampiamente coperta da autolinee con corse anche verso le province limitrofe. Per informazioni sugli orari e le linee del trasporto locale, urbano ed extraurbano si consiglia di visitare www.dolomitibus.it

COME SPOSTARSI NEI DINTORNI DI BELLUNO

I luoghi che di seguito citerò sono raggiungibili in macchina e alcune di queste località non sono servite da mezzi pubblici. Se non disponete di una macchina, consiglio di noleggiarla. Le stradine sono strette, in certi casi presentano un’unica corsia, pertanto si consiglia di guidare con prudenza.

9 LUOGHI DA NON PERDERE NEI DINTORNI DI BELLUNO

#1 BUS DEL BUSON

È una grande forra lunga 250 metri formatasi millenni fa, quando il torrente Ardo, che scorreva all’interno, è stato bloccato e ha modificato il suo corso. La causa è attribuibile ad una frana che ha ostruito l’imbocco della gola a monte, costringendo le acque a scavare una nuova via. Oggi, a differenza di altre forre, questa è percorribile a piedi, infatti si cammina sul letto di un torrente asciutto. L’Ardo scorre 150 metri più in basso. Rimangono i segni dell’acqua che ha inciso gli strati rocciosi: una gola stretta, profonda e dalle altissime pareti si apre come un lungo corridoio in una stanza segreta. In alcuni punti, le pareti sono così vicine che quasi si toccano mentre, in altri, si aprono ad ampi spazi. Sono pochi i raggi solari che alle differenti ore del giorno vi entrano tra profili rocciosi e la fitta selva. Qui è possibile assistere a spettacoli musicali e artistici contemporanei che ne esaltano l’eco. Una meraviglia poco conosciuta che se si trovasse in un altro paese sarebbe senza dubbio la protagonista di molte riviste e pubblicità.

Il bus del Buson è raggiungibile tramite un percorso anulare che parte da Case Borbot e dura circa un’ora e mezza, al massimo due (dipende da quante soste farete, io mi sono fermata a scattare moltissime foto). Il percorso è lungo 2 km circa con 150 metri di dislivello.

COME ARRIVARE

Per arrivare a Case Borbot, bisogna seguire le indicazioni per Bolzano Bellunese. Una volta raggiunto il paesino all’altezza della chiesa, si gira verso la frazione di Gioz, per poi continuare fino a Case Borbot. La strada è stretta, piena di curve e ripida, pertanto consiglio di guidare con prudenza. All’inizio del sentiero c’è un parcheggio che nei periodi di alta stagione potreste trovare pieno, è quindi raccomandabile arrivare presto al mattino.

#2 CASTELLO DI ZUMELLE

Il castello di Zumelle ha una fantastica posizione, infatti sorge sulla cima di un colle boscoso che domina la val Belluna ed è l’unico sopravvissuto nella zona dai tempi della Serenissima. Le sue origine sono antichissime, si pensa dai tempi dei Romani. Acquistato nel 1872 dal Comune di Mel, che ne è tuttora proprietario, fu dimora della ricca famiglia veneziana dei Gritti fino alla fine del XVIII secolo, quando Venezia cadde definitivamente. Il maniero ha subito diverse ristrutturazioni nel corso dei secoli. Oggi è aperto ed è possibile visitarlo: appena entrati, troverete la locanda dove poter mangiare e bere. Una volta dentro al castello, si possono visitare le stanze dove sono illustrate le attività che venivano svolte in passato. Al piano sotterraneo c’è un museo con oggetti dell’epoca e vestiti esposti, oltre alla sala delle torture che mostra ancora i vari macchinari. Al centro del castello sorge una torre: si può salire fino in cima per godere di una vista spettacolare sulle montagne circostanti. Il costo del biglietto per visitare il museo è di 6 euro.

COME ARRIVARE

Venendo dalla pianura al grande bivio prima del Ponte di Busche, si svolta a destra, indicazione Belluno, e si prosegue per la statale “Sinistra Piave”. Poco dopo l’abitato di Lentiai, un cartello indica sulla destra la località di Villa di Villa e il Castello di Zumelle. Provenendo da Belluno, si percorre la “Sinistra Piave” fino al Comune di Mel dove un cartello indica a sinistra la località Villa di Villa e, quindi, il Castello di Zumelle.

Dopo l’abitato di Villa di Villa, si prosegue per un paio di chilometri finché non si raggiunge un bivio dove è possibile scorgere la chiesetta di San Donato: si svolta a sinistra e si scende brevemente fino al grande parcheggio.

#3 GROTTA AZZURRA

La Grotta Azzurra si trova all’interno di un’imponente gola alla base della quale scorre il torrente Rui. L’azione erosiva dell’acqua ha scavato una forra nel giro di diverse migliaia di anni, la cui bellezza lascia senza parole i visitatori. Grazie a questo ha dato vita ad una piccola cavità nella roccia dall’acqua cristallina, in cui cade l’acqua proveniente dalla sorgente che, a sua volta, dà origine al torrente. Si tratta di un angolo nascosto, dai colori maldiviani e dalla perfetta armonia con la natura.

COME ARRIVARE

Dal parcheggio del castello di Zumelle inizia un sentiero sterrato che conduce alla grotta azzurra al termine di una piacevole passeggiata di circa 20/30 minuti. Il percorso si svolge in mezzo al bosco per il primo tratto iniziale, per poi proseguire lungo i sassi del torrente Rui. Continuando lungo il torrente, si arriva a una barriera naturale con pareti di roccia e una piccola cascata: siete arrivati alla Grotta Azzurra. Da qui non sarà più possibile continuare lungo il corso d’acqua.

#4 CHIESA SANTA MARIA ASSUNTA DI LENTIAI

La chiesa cinquecentesca, dichiarata monumento nazionale nel 1880, è un vero gioiello. Si trova nella piazza centrale del paese, facilmente visibile. L’interno maestoso ed elegante è suddiviso in tre navate ed impreziosito dal famoso soffitto a cassettoni dipinto con la storia di Maria dal pittore Cesare Vecellio (1577-79), il quale dipinse anche gli Apostoli sulle pareti della navata centrale della stessa chiesa e dalla pala di altare composta da più quadri, almeno uno dei quali attribuito al Tiziano. Notevole la Pietà, che sovrasta gli altri.

COME ARRIVARE

Venendo dalla pianura al grande bivio prima del Ponte di Busche, si svolta a destra, indicazione Belluno, e si prosegue per la statale “Sinistra Piave” e si prosegue fino a Lentiai.  Provenendo da Belluno, si percorre la “Sinistra Piave” si supera l’abitato di Mel e si continua fino a Lentiai.

#5 IL BORGO DI MEL

Il pittoresco borgo di Mel è iscritto tra i borghi più belli d’Italia oltre ad aver ottenuto il riconoscimento di Bandiera Arancione del Touring club italiano. È ubicato su un colle, antichi palazzi affacciati sulle viuzze ricordano per estetica alcuni degli edifici veneziani. Nel centro del paese si trova piazza Papa Luciani, un bel salotto impreziosito da molti edifici eleganti che un tempo furono la sede della nobiltà locale. Parliamo, ad esempio, di Villa Fulcis, una costruzione seicentesca, la cui corte interna merita certamente una visita; oppure il Palazzo delle Contesse, sempre di origine seicentesca, nel quale oggi si svolgono diverse attività culturali tra cui mostre, concerti ed eventi, che è anche sede del Museo Civico Archeologico. Sono molti i reperti custoditi al suo interno, tra ossari, ornamenti, ganci, fibule, coltelli e vasellame, molti provenienti dalla necropoli paleoveneta. Palazzo Zorzi è oggi la sede del Municipio e al suo interno si possono ammirare importanti opere artistiche e affreschi eseguiti da artisti locali quali Giovanni da Mel e Marco da Mel. Intorno alla metà del mese di ottobre di ogni anno, si svolge un’importante manifestazione chiamata “Mele a Mel”, durante la quale è possibile trovare espositori che propongono specialità enogastronomiche locali, il tutto allietato da musica, spettacoli e rievocazioni di antiche tradizioni e misteri.

COME ARRIVARE

Venendo dalla pianura al grande bivio prima del Ponte di Busche, si svolta a destra, indicazione Belluno, e si prosegue per la statale “Sinistra Piave” e si prosegue fino a Mel.  Provenendo da Belluno, si percorre la “Sinistra Piave” fino ad arrivare al borgo di Mel.

#6 CADINI DEL BRENTON E CASCATA DELLA SOFFIA

I Cadini del Brenton sono una meravigliosa opera della natura incastonata nel Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi. Si tratta di quindici spettacolari “marmitte” formatesi nei millenni attraverso l’azione erosiva del torrente Brenton. Alimentate e collegate da una serie di cascatelle, le marmitte suscitano stupore per la trasparenza dell’acqua, la bellezza e varietà dei colori e l’armonia delle forme.
Il percorso inizia, dopo un breve tratto pianeggiante a lato del Giardino Botanico “Campanula Morettiana”, risale un piccolo colle detritico e si entra accanto ai salti terminali che il Brenton compie prima di immettersi nel fondovalle del Mis, tramite un sentiero circolare. Non è possibile visitare tutti i Cadini in quanto i primi quattro sono inaccessibili e non inclusi nel percorso segnato a causa di una fitta vegetazione. Dall’estate del 2020 si paga un biglietto d’ingresso di 2 euro.

A poca distanza dai Cadini del Brenton, e raggiungibile tramite una passeggiata di alcuni minuti, troviamo la Cascata della Soffia, alla quale si arriva passando davanti al bar della Soffia. Incanta per il magnifico contesto ambientale composto da forre, aspre pareti rocciose, grotte, pozze di acqua straordinariamente limpida, con colori che variano dal verde smeraldo al turchese. La cascata si forma grazie al torrente Soffia che si infrange con un salto di 12 metri in una profonda forra chiusa da un tetto roccioso per poi andare a confluire nel Lago del Mis. Un’autentica meraviglia costruita dalla natura in tanti millenni, visibile grazie alla realizzazione di passerelle e una terrazza sospesa da cui è possibile ammirare potenza e fragore.

COME ARRIVARE

La strada provinciale 2 attraversa la valle del Mis e collega Sospirolo, in Val Belluna, ai paesi agordini di Gosaldo e Rivamonte. Arrivando da Sospirolo, si prosegue seguendo le indicazioni per il lago del Mis e costeggiando il lago. La strada è stretta e tortuosa, con una serie di gallerie scavate nella roccia. Lungo la strada e vicino all’ingresso dell’orto botanico, oppure vicino al bar della Soffia, è presente un parcheggio.

#7 BRENT DE L’ART

Il lavoro costante dell’erosione dell’acqua, dalla fine della glaciazione wurmiana (8.000-10.000 anni prima di Cristo) fino ai giorni nostri, ha permesso la creazione di questo spettacolare monumento naturale, simile ad un canyon. Il tutto è dovuto alle acque ricche di polveri e materiali abrasivi. L’effetto dell’erosione dell’acqua nella roccia crea un gioco di linee geometriche e colori che lascia a bocca aperta: sono caratteristici per il colore rosso mattone e cenere che si susseguono a strati l’uno sopra l’altro. Vengono chiamati Brent de l’Art perché in dialetto locale “brent” indica un torrente che scorre in fondo ad una valle profonda, da qui “brentana”, per indicare come il torrente, dopo diversi giorni di pioggia, si ingrossa e aumenta la sua velocità. “Art”, espressione dialettale per Ardo, è il torrente che con il suo corso d’acqua ha scavato queste magnifiche gole.

Dal parcheggio della chiesa di Sant’Antonio di Tortal inizia il percorso ad anello di nordic walking della durata di 1,5 2 ore. All’inizio il sentiero segue la strada asfalta e poi diventare sterrato. Ad un certo punto si gira a sinistra e si scende ripidamente fino al brent de l’Art. Si scopre una meraviglia che mai ci si immaginerebbe: una gola tortuosa, scavata dal torrente che erodendo la roccia ha creato un vero e proprio spettacolo di strati. Il percorso ad anello continua, all’interno del bosco, fino a ritornare al parcheggio. Una camminata dal notevole valore paesaggistico e geologico.

COME ARRIVARE

I Brent de l’Art si trovano nella piccola frazione di Sant’Antonio di Tortal, nel comune di Trichiana, in provincia di Belluno. Il paese si raggiunge facilmente da Trichiana seguendo le indicazioni per il Passo di San Boldo, oppure scendendo da San Boldo per chi proviene dall’alta trevigiana.

#8 CHIESA DI SANTA MARIA ANNUNZIATA DI SEDICO

L’esterno è molto accogliente e di recente costruzione, ossia degli anni ‘30, ma all’interno di questo luogo di culto si trova un’opera importante. Costruita in stile romanico, si tratta di una chiesa a pianta latina e divisa in tre navate. Al suo interno è custodita un’opera di Francesco Vecellio che risale al 1505, la “Madonna col Bambino”, e una scultura lignea scolpita da Andrea Brustolon.

COME ARRIVARE

Venendo dalla pianura al grande bivio prima del Ponte di Busche, si svolta a destra, indicazione Belluno, e si prosegue per la statale “Sinistra Piave” e si prosegue fino a Sedico.  Provenendo da Belluno, si percorre la “Sinistra Piave”, svoltare verso Sedico all’altezza di Trichiana

#9 LIQUORI FRESCURA

Concludo questo viaggio nei dintorni di Belluno con un liquore che è nato ed è caratteristico di questa zona, il Barancino. Si ottiene con una base di grappa alla quale vengono poi aggiunti infusi e olii essenziali di pino mugo e ginepro. Questa bevanda alcolica affonda le sue radici nelle ricette delle nonne del Cadore che producevano uno sciroppo balsamico con le pigne di pino mugo per prevenire la tosse e il raffreddore nella stagione fredda. Dopo alcuni anni, il signore del Favero di Cima Gogna (Auronzo) prese spunto dal metodo tradizionale delle nonne per creare il Barancio, usando così l’infusione del pino mugo. Con il passare degli anni, la Liquori Frescura unì le tradizioni delle nonne e del signore del Favero aggiungendo anche un tocco di originalità alla ricetta precedente. Infatti, all’infuso di mugo, venne aggiunto il ginepro e la grappa che insieme diedero vita al Barancino. Ad ogni modo, che si attribuisca la nascita di questo liquore alla tradizione delle nonne, alla ricetta del signor del Favero o alla rivisitazione della Liquori Frescura, è importante ricordare che l’obiettivo finale consisteva sempre nel dare un valore alle ricchezze del territorio, cercando di trasmetterle nel Mondo. Il Liquore Barancino è inserito nell’elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della Regione Veneto.

COME ARRIVARE

La Liquori Frescura si trova a Bribano di Sedico, Piazza IV Novembre 1, 32036 Bribano di Sedico.

DOVE PERNOTTARE

La zona offre diversi tipi di alloggio per soddisfare tutti i gusti e budget. Personalmente, ho prenotato una camera su Booking a Sedico, una zona centrale che mi avrebbe consentito di visitare tutte i monumenti naturali che avevo intenzione di vedere. Ho pernottato nella locazione Turistica La Tana del Ghiro: la stanza era molto bella, ben arredata, silenziosa e con un bagno nuovissimo. La colazione viene servita sotto la struttura, al bar. Il proprietario del Bed & Breakfast è molto gentile e disponibile a fornire qualsiasi informazione ai suoi ospiti. Nella stessa zona, è presente anche un ostello di Bribano, nello specifico situato nel locale storico della stazione ferroviaria di Sedico-Bribano, ora ristrutturato.

DOVE MANGIARE

La grande varietà di sapori che si possono degustare in questa zona nasce dall’unione di gusti robusti e forti a quelli più leggeri. Favolosa è la produzione di formaggi delle malghe e delle latterie, oltre a quella degli insaccati. Di seguito alcuni suggerimenti su dove deliziare il proprio palato:

  • Trattoria Antica Bribano: via Roma 55, 32036 Sedico. Locale facilmente accessibile e molto caratteristico. Cucina curata, piatti della tradizione e non, adatti a tutti i gusti.
  • Taverna castello di Zumelle: Via San Dona’ 4 Castello di Zumelle, 32026 Mel. Locale caratteristico in stile medievale. La proposta gastronomica “medievale” è particolarmente stuzzicante ed offre prodotti e abbinamenti inusuali. Per i meno temerari vi è un menu con piatti della tradizione realizzati utilizzando i prodotti di stagione e del territorio.
  • Agriturismo Casa nei Boschi: è posizionato in un posto tranquillo e molto curato con un bellissimo panorama sulla Val Belluna. Il menu, che soddisfa anche i palati più esigenti, offre diversi piatti di qualità che uniscono tradizione e innovazione. Sono inoltre molto curati e realizzati utilizzando materie prime dell’orto a km 0.

CONSIGLI

  • Abbigliamento comodo e scarpe da trekking meglio se impermeabili;
  • Portatevi acqua e qualche snack, in alcuni luoghi non è possibile trovare ristori nelle vicinanze;
  • Guidate con prudenza, le stradine sono strette e talvolta ad un’unica corsia;
  • Siate rispettosi dell’ambiente che vi ospita, lasciatelo come lo avete trovato al vostro arrivo. Se non trovate bidoni, portate con voi i rifiuti fino al primo cestino disponibile.

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