
Il motivo principale che mi ha spinto a fare questo viaggio a Parigi è stato il desiderio di visitare questo meraviglioso luogo. Anni fa, rimasi colpita dal quadro di Monet, il ponte giapponese, conservato presso il Museo d’Orsay a Parigi e da allora Giverny è sempre stato nella mia lunga lista di luoghi da visitare. Monet decise di vivere in questo paesino normanno e lo trasformò in un’opera d’arte traendone ispirazione per la realizzazione dei suoi più celebri dipinti. A Giverny è possibile visitare sia la sua casa che i giardini.
DOVE SI TROVA GIVERNY
Giverny è il nome di un villaggio nella regione della Normandia. Si trova a nord-ovest di Parigi e dista circa 80 km dalla capitale francese.
COME ARRIVARE A GIVERNY
Ci sono varie soluzioni per raggiungere Giverny:
- In macchina, se non ne avete una, è possibile noleggiarla, nelle immediate vicinanze dell’ingresso ai giardini si trova un parcheggio gratuito;
- In treno, partono dalla Gare Saint Lazare fino a la Gare de Vernon (controllate gli orari qui). Questo viaggio dura circa 45-50 minuti e costa €32 (andata e ritorno). Una volta a Vernon, c’è una navetta che vi porterà a Giverny e che parte dalla stazione 15 minuti dopo l’arrivo di ogni treno (controllate gli orari qui). Il prezzo del biglietto è di €10 (andata e ritorno) e può essere acquistato presso l’autista o tramite l’app SNgo!
- Se si dispone di un Navigo pass settimanale o mensile, è sufficiente prenotare un biglietto per la tappa finale del viaggio in treno che è Mantes-la-Jolie fino a Vernon-Giverny, che costerà solo €4,20 a tratta e che può essere acquistato online, in anticipo;
- Partecipate a un tour organizzato che prevede anche il trasporto.
QUANDO VISITARE LA CASA E I GIARDINI DI MONET
La casa e i giardini sono aperti al pubblico dal 1° aprile al 1° novembre, tutti i giorni dalle 9:30 alle 18:00. L’ultimo ingresso è consentito alle ore 17:30, mezz’ora prima della chiusura. In ogni stagione ci sono fioriture e colori diversi: in primavera, ad esempio, il giardino è costellato di glicine lilla, mentre il rosa delle peonie, con gerani e rose vibranti ne sono i protagonisti a giugno; a luglio le ninfee raggiungono il loro picco e le dalie creano un crescendo di colori a fine estate e inizio autunno. È veramente difficile dire qual è il momento migliore dell’anno per visitare i Giardini di Monet a Giverny. Il mio preferito, però, è probabilmente in aprile-maggio, quando il giardino rinasce e inizia a colorarsi.
BIGLIETTI PER LA CASA E I GIARDINI DI CLAUDE MONET
Consiglio di acquistare i biglietti d’ingresso per i Giardini di Monet in anticipo. Il costo è di soli €11,50 e possono essere acquistati facilmente tramite il sito ufficiale della Monet Foundation. L’unico inconveniente è il fatto che è necessario scegliere un orario di arrivo specifico, che può comportare una certa rigidità nel proprio programma. L’ingresso riservato ai gruppi e ai visitatori in possesso dell’e-ticket è indicato come “Porte 1bis”. Il biglietto può essere acquistato anche lo stesso giorno, in questo caso, consiglio di essere lì per l’orario di apertura alle 9:30 per evitare le lunghe code che questo simbolo della cittadina attira. Coloro che desiderano approfondire ulteriormente la storia del giardino di Giverny potrebbero prendere in considerazione la prenotazione di una visita guidata: il tour dura circa un’ora e mezza e include nel prezzo un biglietto di ingresso skip-the-ticket.
CHI ERA CLAUDE MONET
Monet nacque a Parigi nel 1840 e fin da bambino dimostrò grande talento come artista. La vera svolta arrivò nel 1872, quando dipinse un quadro che raffigurava il porto di Le Havre all’alba usando pennellate molto larghe, lo chiamò “Impression, Sunrise”; qui i riflessi arancioni del sole che sorge sembrano galleggiare sull’acqua. Nel 1874 espose il quadro insieme ad altre opere dei suoi amici che dipingevano anche “en plein air” in una mostra allestita presso un vecchio studio parigino in boulevard des Capucines, messo a disposizione dal fotografo Nadar. Da qui gli artisti divennero noti come “impressionisti” e Monet ne fu il fondatore.
Si tratta di uno stile di pittura che ha quindi avuto inizio in Francia nei primi anni 1860, quando gli artisti hanno iniziato a dipingere quadri al di fuori, piuttosto che nei loro studi. Questa tendenza è stata chiamata “en plein air”, che in francese vuol dire appunto “per l’aria aperta”. Gli artisti volevano catturare momenti nel tempo, ma poiché le condizioni di luce cambiavano continuamente, dovevano lavorare molto rapidamente, usando rapide pennellate gestuali di colore.
Nel 1883, Monet vide Giverny durante un viaggio in treno, ne rimase affascinato e decise di trasferirsi nel tranquillo villaggio con Alice Hoschedé, i suoi sei figli e i due figli avuti dal suo primo matrimonio con Camille Doncieux. La proprietà era costituita da una grande casa di campagna rosa con finestre verdi e da un appezzamento di terreno di notevole lunghezza.
Durante i primi anni a Giverny, l’artista, che amava il giardinaggio quasi quanto la pittura, coltivò numerose aiuole, orti e frutteti di fronte alla sua residenza. Nel 1893, Monet acquistò un terreno vicino alla sua casa che ospitava un lago e che chiamò “Le Jardin d’Eau”. Morì a Giverny nel 1926.
COSA VEDERE A GIVERNY
All’interno del complesso si trova sia la casa di Monet sia i giardini che si possono suddividere in due parti: il giardino vero e proprio con un’infinità varietà di piante e fiori e giardino delle ninfee con il ponte giapponese, a cui si ha accesso tramite un breve passaggio sotterraneo in prossimità dell’ingresso 1bis.
CASA DI CLAUDE MONET
L’edificio è un antico frantoio, riadattato a casa di campagna, rosa chiaro con finestre e scale di un verde acceso immerso tra il verde della vite rampicante e tante aiuole colorate. L’interno è un gioco sapiente di colori che solo un grande artista come lui poteva realizzare. Al piano terra, la visita alla casa di Claude Monet inizia nella cosiddetta “Le Petit Salon Bleu”, una sala di lettura dove è esposta parte della sua vasta collezione di stampe giapponesi. Poco dopo, arriva la “Épicerie”, la dispensa dove uova, spezie, tè e olio d’oliva erano tenuti in armadi personalizzati.
Da qui, segue il “Salon-Atelier”, che è sicuramente lo spazio di maggior rilievo della casa. Questo fu il primo studio di Monet, dove lavorò fino al 1899. Ricreato nel 2011 con la disposizione originale del suo tempo, contiene circa sessanta repliche dei suoi dipinti.
Salendo al primo piano, che consiste essenzialmente di camere familiari, è possibile visitare la “Camera del Pittore” (la Chambre du Peintre), poi il bagno di Monet e quello di Alice e la camera da letto. È presente anche una piccola sala da cucito e la stanza di Blanche.
La visita termina al piano terra, passando per la sala da pranzo, completamente dipinta e arredata nella tonalità del giallo. Questa comunica con la cucina che, decorata con piastrelle blu di Rouen, conserva ancora un enorme set di pentole e padelle di rame. Per concludere, la casa di campagna ospita un portico nella parte anteriore, pertanto sono presenti porte con accesso diretto alla strada su quasi tutto il piano terra. Un’altra particolarità è che non ci sono finestre sul retro della casa!
GIARDINI DI CLAUDE MONET
I giardini di Claude Monet vedono fiorire decine e decine di fiori di tutti i colori e forme. Inizialmente, il giardino di fronte alla casa (le Clos Normand) ospitava molti meli, ma il pittore li sostituì con alcuni albicocchi e sakuras, ossia i ciliegi in fiore del Giappone. Appassionato di giardinaggio, il pittore applicava la sua conoscenza pittorica per creare prospettive, evidenziando la casa e intensificando le aree di ombra. Fu così inventivo nel suo giardino come nella sua pittura.
Oggi un passaggio sotterraneo collega il Clos Normand al giardino d’acqua. Ha forti ispirazioni orientali con molti bambù, peonie, glicini, salici piangenti, l’agapanto e le famose ninfee che coprono il lago, ma anche il ponte verde in stile giapponese che lo attraversa e che Monet così spesso ritraeva. È possibile ammirare una delle incarnazioni panoramiche più famose di Monet delle sue ninfee al museo dell’Orangerie di Parigi. Nel 1897 inizia a dipingere le “Nymphéas”. Nel tentativo di catturare l’atmosfera della superficie del giardino, Monet realizza uno dei suoi più grandi capolavori portando la sua pittura ai limiti dell’arte, in cui la vibrazione del colore è sufficiente a evocare un mondo di sentimenti ed emozioni.
HOTEL BAUDY
L’Ancien Hôtel Baudy è un ristorante situato a soli 5 minuti dalla Fondazione Claude Monet. Questo posto vanta una storia particolare, infatti è stato un luogo di convivialità (e alloggio) per i molti artisti che vennero a visitare Monet a Giverny!
L’Hôtel Baudy fu un negozio di alimentari e un café fino al 1886, anno in cui il pittore americano Willard Leroy Metcalf venne a chiedere ai proprietari una sistemazione per la notte. Sebbene all’inizio rifiutarono la sua richiesta, l’artista tornò con altri tre connazionali e Madame Baudy non fu in grado di dire di no. Così, l’Hôtel Baudy divenne uno dei “locali alla moda”, appena fuori la capitale francese.
Questo nuovo “luogo di incontro” accolse nomi come Pierre-Auguste Renoir, Auguste Rodin, Alfred Sisley e Pablo Picasso, così come molti pittori americani, che lo soprannominarono “Hotêl des Peintres Americains”, ossia appunto “hotel dei pittori americani”. Tra questi ricordiamo, per esempio, John Singer Sargent, William Hart, James Carroll Beckwith, Dawson Dawson-Watson, Frederick William MacMonnies e Frederick Carl Frieseke. Oggi, l’antico hotel è un ristorante affascinante e molto accogliente, con decorazioni d’epoca, che serve specialità tipiche della regione. Inoltre, conserva lo Studio d’artista dal tempo di Claude Monet, che è liberamente accessibile ai clienti. Il ristorante offre pasti in una sala interna e in uno spazio adatto per eventi, cerimonie o gruppi più grandi. Tuttavia, se il tempo è invitante, consiglio di pranzare/cenare fuori nella “Terrasse”.
MUSÉE DES IMPRESSIONNISMES
Per immergersi meglio nel mondo dell’Impressionismo, consiglio una visita al vicino Museo degli Impressionisti di Giverny, che vi permetterà di conoscere meglio la storia e il significato di questo movimento e come questo rapporto simbiotico con Giverny e gli artisti è nato e si è evoluto fino ad oggi. Il museo è stato creato nel 2009, nell’edificio dove un tempo sorgeva il Museo d’Arte Americana. Come suggerisce il nome, il museo d’arte è dedicato al movimento impressionista, con una mostra permanente di Claude Monet e i suoi colleghi pittori, oltre ad alcune mostre temporanee durante l’anno. Il Musée des Impressionnismes dista 2 minuti dalla Fondazione Claude Monet e dall’Ancien Hôtel Baudy.
CHIESA DI SANTA RADEGONDA
Poco distante dalla casa e i giardini, si trova la chiesa di santa Radegonda e il piccolo cimitero che la circonda. La chiesa è stata costruita nell’XI secolo e ricostruita nel XVI secolo con un pregiato altare maggiore in legno dipinto del XVII secolo, che raffigura la Trasfigurazione di Gesù sul monte Tabor, una statua di San Giovanni Battista dell’XVIII secolo, un Cristo in legno e una statua di San Quintino torturato XVI secolo. La chiesa, come anticipato, è circondata anche da un cimitero, dove riposano Claude Monet e la sua famiglia, oltre a ospitare il memoriale dei piloti inglesi uccisi durante la Seconda Guerra Mondiale.
COSA VEDERE NEI DINTORNI DI GIVERNY
IL VECCHIO MULINO DI VERNON
Le Vieux Moulin è uno dei luoghi più panoramici che si possono trovare in questa parte della Normandia, in Francia. Situato nel bellissimo villaggio di Vernon, il vecchio mulino del XVI secolo è un bellissimo punto di riferimento costruito sulla cima di un ponte sul fiume Senna, risalente al XII secolo. Il mulino fu di grande ispirazione per molti pittori, tra cui il grande Monet che dedicò uno dei suoi migliori dipinti dal 1883 a Le Vieux Moulin. La cosa interessante del mulino è che si trova solo su due vecchi pilastri del ponte, quasi galleggiando sopra il terreno. Stando in piedi da questo splendido sito, si avrà l’impressione di guardare indietro nel passato e di essere in una cartolina.
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