
All’interno della laguna veneziana ci sono tre isole, ognuna delle quali merita di essere visitata in totale autonomia nell’ arco di una giornata: Torcello, Burano e Murano. Ho organizzato tutto da sola, senza partecipare ad un’escursione guidata. Volevo godermi le isole in completa libertà e senza vincoli di orario.
Così, in una calda giornata primaverile, ho deciso di iniziare la mia escursione dall’isola più lontana cioè Torcello, con partenza da piazzale Roma a Venezia. Prendendo prima il vaporetto nr. 4.2 fino alle Fondamenta Nove e poi un secondo che naviga lungo la linea 12 e che mi ha permesso di arrivare all’isola in circa un’ora.
TORCELLO
E’ tra le più piccole isole della laguna. In passato era ricca, fiorente e la popolazione raggiungeva le 20000 persone mentre oggi si presenta come una silenziosa e pacifica isola con appena undici abitanti. I primi centri abitati della laguna nacquero proprio in quest’isola quando nel 638 d.c, le violente incursioni degli Unni spinsero gli abitanti della vicina città di Altino a fuggire verso le isole lagunari. A Torcello diedero vita ad un nuovo insediamento che conobbe un grande sviluppo urbano e commerciale tra il VII e il X secolo, grazie alla produzione di lana e sale. A causa di alcuni cambiamenti climatici che resero la vita insalubre e i canali poco navigabili per i detriti portati dal fiume Sile, la popolazione si vide costretta ad abbandonare l’isola e trasferirsi verso l’attuale Venezia.

piazza di Torcello

Chiesa di Santa Fosca
COSA VEDERE
Appena scesi dal vaporetto, bisogna percorrere obbligatoriamente una stradina che costeggia da una parte un canale e dall’altra dei campi e qualche casa arrivando così in piazza di Torcello, l’antico cuore pulsante dell’isola.
PONTE DEL DIAVOLO
La strada passa accanto al famoso Ponte del Diavolo, una struttura senza parapetti su bassa arcata e con pochi larghi gradoni su cui esistono alcune leggende degne di nota: ad esempio si dice che il ponte sia appunto opera del Diavolo e che l’abbia costruito nell’arco di una notte ma senza riuscire a finirlo a causa del sopraggiungere dell’alba. Una seconda leggenda parla di una ragazza veneziana che, durante la dominazione austriaca del nord-est italiano, si era innamorata di un ufficiale austriaco ma la sua famiglia si dimostrò così contraria e ostile alla loro storia al punto che lei fu allontanata dalla città e l’ufficiale fu assassinato. La giovane disperata allora fece un patto con il Diavolo tramite una strega per riavere il suo amato. Il Demonio esaudì la sua richiesta pretendo in cambio le anime di sette bambini cristiani e diede alle due donne appuntamento sul ponte dove fece apparire il soldato che portò via la ragazza. La strega avrebbe dovuto consegnare le sette anime innocenti la vigilia di Natale ma non ci riuscì poichè venne uccisa, lasciando così il Diavolo in una eterna attesa che dura ancora oggi. Si crede infatti che ogni 24 dicembre il diavolo, in forma di gatto nero, si presenti sul ponte in attesa delle giovani anime.
TRONO DI ATTILA
Al lato sinistro di piazza di Torcello ci si trova di fronte alla “carega di Attila” ma il nome non ha nulla a che fare con il re degli Unni. Questo trono di pietra, presumibilmente, veniva usato dal Vescovo di Torcello per le pratiche giudiziarie.
BASILICA SANTA MARIA ASSUNTA
Al lato destro della piazza svetta la Basilica della Santa Maria dell’Assunta, una costruzione veneto- bizantina a tre navate, fondata nel 639 d.c. Camminando al suo interno verrai dalle due file di nove colonne con capitelli di tipo corinzio e dai dorati mosaici bizantini che raffigurano il Giudizio Universale narranti diversi episodi di cui Cristo è protagonista. Si può inoltre salire in cima alla torre del XI secolo e ammirare il panorama della laguna. Sul fianco della chiesa puoi vedere le originali chiusure delle finestre costituite da grandi lastroni in pietra.
(Orari di apertura dalle 10.30 alle 18 da marzo a novembre e il costo è di 5 euro biglietto intero)
CHIESA DI SANTA FOSCA
Accanto alla Basilica puoi visitare la Chiesa di Santa Fosca costruita intorno all’anno 1000, quando il culto delle sante Fosca e Mura si affermò a Torcello in seguito all’arrivo sull’isola delle spoglie delle due sante provenienti dalla Tunisia.

l’interno della Basilica di Santa Maria Assunta di Torcello

mosaici della Basilica di Torcello
MUSEO DI TORCELLO
Altra cosa degna di nota da visitare è il piccolo museo di Torcello che raccoglie molti reperti delle epoche medievale, latina e bizantina. Si trova all’interno del Palazzo del Consiglio in stile gotico costruito nel XIII secolo per ospitare il governo dell’isola e successivamente la sede dell’archivio del Vescovo di Torcello. (Orari di apertura dalle 10.30 alle 18 da marzo a ottobre ingresso 3 euro)
Dopo aver visitato Torcello ritorno verso la fermata del vaporetto per spostarmi nella vicina Burano distante solo 5 minuti e comodamente collegato dal vaporetto nr. 9.
BURANO
Come per la vicina Torcello, anche in questo caso gli abitanti di Altino per sfuggire alle invasioni barbariche si spostarono a Burano il cui nome venne dato dai veneti in riferimento ad una delle sei porte di Altino rivolta verso nord, direzione in cui soffia la bora e chiamata Boreana. Inizialmente le prime abitazioni erano costruite su delle palafitte con le pareti fatte da canne intrecciate ed intonacate da fango e il pavimento in terra battuta solo successivamente furono costruite in mattoni.
COSA VEDERE
Arrivando con il vaporetto mi son trovata in un ampio piazzale alberato dove si trova la statua di Remigio Barbaro, artista dell’isola. Da questo punto in poi i colori sono i veri protagonisti con le loro sfumature di blu, rosso, rosa, arancione che si riflettono nelle verdi acque dei canali e con la loro energia che ti accoglie totalmente mentre girovaghi tra le varie calli o callette e tra le piccole case variopinte, alte non più di due o tre piani. La leggenda vuole che ogni casa presenti un colore diverso in quanto i pescatori ritornando dal mare in inverno con la nebbia potessero riconoscere la loro abitazione. Oggi gli abitanti possono decidere il colore della loro casa e quasi ogni anno ridipingono le facciate per esprimere la propria personalità come la casa di Bepi, dove il proprietario ha mescolato vari colori facendo diventare la propria abitazione multicolore.
Insomma, Burano è un’autentica poesia per gli occhi!

tipiche case colorate a Burano

tipica casa di Burano
CHIESA SAN MARTINO VESCOVO
Ti consiglio di dirigerti verso piazza Galuppi dove c’è l’unica chiesa dell’isola: la Chiesa di San Martino Vescovo il cui attuale aspetto è stato il risultato di una lunga serie di restauri avvenuti a più riprese tra il XVI e il XVII secolo fino alla consacrazione avvenuta il 29 ottobre del 1645. La chiesa è sovrastata dal suo caratteristico campanile pendente dovuto a un cedimento nelle fondazioni e al suo interno si trova la “Crocifissione”, opera giovanile dell’artista Giambattista Tiepolo.
MUSEO DEL MERLETTO
Sempre nella piazza trovi il Museo del Merletto (Orario di apertura dalle 10.30 alle 17.00 da marzo a ottobre biglietto intero 5 euro) dove puoi fermarti per osservare da vicino questa tecnica utilizzata da abilissime maestre merlettaie, donne instacabili e depositarie di un patrimonio artigianale inestimabile. Quella del Merletto è un’antica tradizione tramandata da madre in figlia dagli inizi del Cinquecento, quando le mogli aspettavano i mariti di ritorno dalla pesca per smorzare il tempo iniziarono a lavorare il merletto. La tecnica utilizzata è con “punto in aria”, creato senza tessuto a sostegno e basato sull’originalità dei disegni. In Europa le merlettaie di Burano erano considerate le migliori al punto che confezionarono oggetti destinati all’ ornamento degli abiti di regine e nobildonne. Oggigiorno le donne che creano questi capolavori sono sempre meno ma le loro splendide creazioni ancora riempiono le vetrine e gli scaffali di diversi negozi dell’isola.
I BUSSOLAI
Non lasciare lasciare l’isola senza aver assaggiato i “Bussolai”, dei biscotti fatti con farina, burro, uova creati dalle mogli dei pescatori i quali ne portavano grandi quantità durante la pesca in mare perchè erano un alimento molto nutriente e si conservavano bene.
Dopo aver visitato anche Burano riprendi il vaporetto nr 12 in direzione Murano, il viaggio dura mezz’ora.
MURANO
Murano è la seconda isola più grande della laguna ed è formata da sette isolotti collegati da pittoreschi ponti e ponticelli ed è attraversata nel mezzo dal Canal Grande. Insomma, una piccola Venezia. Anche a Murano arrivarono gli abitanti di Altino per sfuggire alle invasioni barbariche ma la svolta per l’isola avvenne nel 1291 quando il Doge decise di trasferirvi le fornaci delle vetrerie per scongiurare i continui e pericolosi incendi che devastavano Venezia. Spostando la produzione inoltre si potevano preservare meglio i segreti della lavorazione del vetro. La città è sempre stata inserita nella Venezia marittima ma dal 1171 riuscì ad ottenere una maggior autonomia fino al 1275 quando fu retta da un proprio podestà e potè darsi delle proprie leggi e addirittura coniare le famose “oselle” ossia medaglie celebrative in oro e argento che avevano il valore di monete. L’autonomia di Murano sopravvisse fino al 1923 quando fu soppressa e l’isola confluì amministrativamente nel comune di Venezia.

Campo Santo Stefano a Murano
COSA VEDERE
VISITA ALLE FORNACI
A Murano sono stati realizzati tantissimi manufatti realizzati con tecniche straordinarie tra cui quella del vetro cristallo. Per questo mi sono fermata a Navagero per poi continuare lungo il Rio dei Vetrai dove si trovano numerosi negozietti e vetrerie; mi raccomando fate attenzione all’acquisto, perchè non tutti i prodotti sono fatti a Murano. Il modo migliore per capirlo è fare una visita alle principali fornaci (in alcune non è necessario prenotare anzi puoi presentarti durante l’orario di lavoro mentre in altre invece, è meglio prenotare). Io ho assistito alla lavorazione della Vetreria Gino Mazzuccato, il cui ciclo produttivo parte dalle sabbie, in diverse miscele e in mescolanza con diversi pigmenti e arriva alla fusione del vetro che avviene in forni che raggiungono i mille gradi di temperatura. I maestri vetrai soffiano, modellano, piegano, uniscono e tagliano con attrezzi praticamente identici a quelli utilizzati alla nascita di questo tipo di produzione. Una particolare fornace è quella all’interno della ex Chiesa Santa Chiara, uno degli edifici più antichi di Murano. Se vuoi assistere alla dimostrazione il costo è di 10 euro.
MUSEO DEL VETRO
Il Museo del Vetro, istituito alla fine dell’ Ottocento, fa parte della Fondazione Musei Civici di Venezia e il suo scopo è quello di raccogliere le testimonianze della lavorazione del vetro e le rarità di alcune collezioni tra cui un lampadario da 330 kg. Il museo è aperto tutti i giorni dalle 10.30 alle 17.30 dal 1 aprile al 31 ottobre e il costo per il biglietto intero è di 12 euro mentre quello ridotto sono 9.50 euro.
DUOMO SANTI MARIA E DONATO
Il Duomo Santi Maria e Donato è il principale luogo di culto dell’isola, fondato forse nella metà del VII secolo e terminato nel 1140. L’edificio era consacrato inizialmente a Santa Maria ma nel 1125 le venne affiancato San Donato martire, il cui corpo è conservato all’interno della chiesa. Inoltre il Duomo è noto per la parte absidale rivolta verso l’acqua e presenta una fusione di stili tra ravennate, bizantino e romanico. All’interno si trova inoltre il bellissimo mosaico dal catino absidale, con la Madonna immersa in uno sfondo dorato.
CHIESA DI SAN PIETRO MARTIRE
La Chiesa di San Pietro Martire fu edificata nel 1348 ma un gravissimo incendio la distrusse e solo nel 1511 fu ricostruita come appare oggi. L’interno è a pianta basilicale a tre navate e sono presenti due opere di Giovanni Bellini e il Battesimo di Cristo che molti studiosi attribuiscono al Tiepolo.
IL FARO DI MURANO
Il faro di Murano era inizialmente costruito in legno ai tempi della Serenissima poi fu riconvertito in muratura ed infine in marmo d’Istria. Anche se la sua posizione è interna, la luce della sua lanterna punta verso il Lido di Venezia e facilita il rientro delle navi nelle ore notturne.
La mia giornata giunge al termine riprendo il vaporetto nr 12 per le fondamenta nuove e poi Venezia.
Se vuoi visitare un’altra isola della laguna veneziana ti consiglio l’isola di Pellestrina: dove il ritmo è ancora scandito dai pescatori.
LOGISTICA
COME ARRIVARE
- Puoi fare il giro di tutte le isole in totale autonomia e puoi scegliere l’ordine in cui visitarle. Tieni conto che Murano è la più vicina a Venezia mentre Torcello è la più lontana. Il mezzo per spostarsi tra le varie isole è il vaporetto che parte da piazzale Roma a Venezia e se non disponi della carta Venezia il costo per tratta è di 7,50 euro e da accesso al servizio per 75 minuti quindi consiglio di fare il biglietto giornaliero al costo di 20 euro. La biglietteria è in piazzale Roma oppure ci sono le casse automatiche.
- Se non hai voglia di farlo in autonomia ti puoi appoggiare a vari tour organizzati tra cui Venetoinside al costo di 25 euro.
- In primavera e estate è pieno di gente, consiglio di visitare le isole di buona mattina, per non dover iniziare la giornata a fare lunghe code per prendere i vaporetti.
VAPORETTI
- La linea 12 va da Venezia Fondamenta Nove fino a Jesolo. Se vuoi visitare le tre isole da Venezia ti basta prendere il vaporetto in direzione Punta Sabbioni.
- La linea 4.2 parte da Venezia Piazzale Roma e passa per le Fondamenta Nove
- La linea 9 fa spola tra Burano e Torcello
- La linea 3 parte da Piazzale Roma e va diretta fino a Murano
DOVE MANGIARE
sull’isola di Torcello:
- la locanda Cipriani Piazza Santa Fosca 29 Torcello
sull’isola di Burano:
- al Gattonero da Ruggero via Giudecca 88, Venezia tel. 041.730120
- Trattoria da Romano via Baldassare Galuppi 221, Venezia
- Ai Cacciatori via Santa Caterina 24, Venezia tel. 041.730848
- Trattoria alla Maddalena Fondamenta di Santa Caterina 7/b Venezia
sull’isola di Murano:
- Ai Vetrai Fondamenta Manin 29, Venezia tel. 041.739293
- Trattoria ai Frati Fondamenta Venier Sebastiano 4 Venezia
- Trattoria ai Piantaleoni Riva Longa 25 Venezia 041.736794
DOVE DORMIRE
sull’isola di Torcello
sull’isola di Burano
sull’isola di Murano
Ti potrebbe interessare anche: il ritmo scandito dai pescatori sull’isola di Pellestrina
Dominique
Félicitations pour ce beau reportage
Nous avons appris beaucoup de choses
Bonne continuation
Gros bisous
Chiara Manfredi
Sono stata qualche anno fa a Burano e ho potuto visitare la fabbrica del vetro soffiato (esperienza davvero unica e particolare nel suo genere).Inoltre, leggendo il tuo articolo mi è venuta voglia, appena possibile, di tornarci e includere nella vacanza anche altre tappe come Murano.
Miriam Ferrarin
Ti consigli le altre isole della laguna veneziana in particolare Pellestrina, un piccolo gioiello ancora autentico.