Top
  >  Viaggi   >  Europa   >  Sardegna: Il parco archeologico di Arzachena
nuraghe di prisgiona

A poca distanza dalle più rinomate spiagge della Costa Smeralda si trova il parco archeologico di Arzachena che racconta la storia del popolo sardo ed è costituito da 7 siti sparsi lungo il territorio. Arzachena è ubicato nel nord est della Sardegna in un’area che, oltre al mare e lo svago estivo, è custode di una cultura millenaria che si sta pian piano riscoprendo nel parco archeologico e che ci riporta indietro nel tempo. Dopo aver visitato l’arcipelago de La Maddalena, sono andata alla scoperta di questa interessante zona che mi ha colpito davvero molto.

UN PO’ DI STORIA

La civiltà che più di ogni altra caratterizza la storia Sardegna è sicuramente quella Nuragica, che si sviluppò nel periodo che va dal 1800 a.C. sino al III sec a.C., abbracciando quindi l’Età del Bronzo, l’Età del Ferro e l’Epoca Storica. A dare il nome a tale civiltà sono le sue tipiche costruzioni, i nuraghi, torri tronco-coniche costruite con la tecnica megalitica, quindi sovrapponendo a secco grandi blocchi di pietra squadrati più o meno grossolanamente, terminanti con una falsa cupola realizzata con filari di pietre e chiusa da una lastra orizzontale. In Sardegna ce ne sono circa 7000 disseminati un po’ ovunque nel territorio. Inoltre furono costruiti dei grandi sepolcri collettivi chiamati Tomba dei Giganti, formato da un lungo corridoio sepolcrale e da una facciata ad esedra dove la comunità svolgeva dei rituali in onore dei defunti.

COME ARRIVARE AD ARZACHENA

La soluzione più veloce per arrivare ad Arzachena e visitare il parco archeologico è in macchina, sebbene sia anche raggiungibile con i mezzi pubblici:

  • In macchina o propria o a noleggio da Olbia, prendere la SS125 Orientale in direzione Arzachena, per chi invece proviene da Sassari dovrà percorrere un tratto di SS131 Carlo Felice e imboccare la SS672 e la SS133 di Palau, continuare sulla SP14 fino ad arrivare sulla SS125 Orientale Sarda in prossimità di Arzachena;
  • In bus da Olbia, prendere il bus 601, in 40 minuti circa arriva ad Arzachena.
  • In treno, da Cagliari o Sassari, prendere il treno fino a Olbia e poi il bus fino ad Arzachena. Da Palau bus 601;
  • In taxi, è la soluzione più costosa ma veloce.

COME VISITARE IL PARCO ARCHEOLOGICO

I vari siti del parco archeologico non sono vicini tra loro quindi consiglio di visitarli:

  • In macchina, anche noleggiandone una, è la soluzione più veloce
  • Durante il periodo estivo è attivo il servizio di navetta gratuito per visitare il parco archeologico, ma non è operativo tutti i giorni.

Si può fare un biglietto cumulativo del costo di 23 euro per visitare tutti i siti che ha una validità di una settimana, oppure si può pagare singolarmente per ogni sito di interesse al costo di 4 euro ciascuno. Dipende da quanti luoghi siete interessati a vedere, io vi consiglio di vederli tutti.

COSA VEDERE AL PARCO ARCHEOLOGICO DI ARZACHENA

#1 NURAGHE DI PRISGIONA

Le varie campagne di scavo hanno portato alla luce sia un nuraghe ma anche un villaggio di notevoli dimensioni. Situato in località Capichera, sovrasta un territorio molto ampio (i villaggi nuragici venivano costruiti in posizione dominante proprio per poter avvistare tempestivamente il nemico in avvicinamento) che fu abitato dal XIV al VIII secolo a.C. È qui che si può ammirare un imponente nuraghe con una torre centrale e altre due laterali, mentre intorno, oltre il bastione, sorge un ampio villaggio di capanne ancora oggi ben conservato e in gran parte visitabile, che venivano utilizzate per gli scopi più svariati, dalle riunioni alle lavorazioni di oggetti utili per la vita quotidiana e per l’arredamento, fino alle attività di cucina. All’interno del complesso c’è anche un pozzo che contiene ancora acqua (ovviamente non è accessibile in quanto pericoloso e protetto da una grata). Nel cortile esterno al bastione, di fronte al pozzo, si trova uno degli ambienti più interessanti del sito, la cosiddetta “capanna delle riunioni”. Il rinvenimento al suo interno di un grande vaso, per quanto frammentato, è esposto al museo di civico di Arzachena. Il Nuraghe è molto bello e molto interessante è anche la visita guidata che spiega le varie fasi della costruzione e delle attività di restauro.

#2 TOMBA DEI GIGANTI DI CODDU VECCJU

Circondato dalla macchia mediterranea e vicino a un bellissimo vigneto, sprigiona energia e carica positiva per il silenzio che vi regna e la maestosità del complesso nuragico. Anfiteatro ad esedra delimitato da lastroni infissi verticalmente riservato al culto e ai riti per i defunti con al centro una stele che ha alla base una piccola porticina dove venivano posizionati i doni. Dietro è presente il grande sepolcro dove venivano calati dall’alto i defunti dopo lo spostamento delle pietre di copertura. La tomba, in granito locale e molto ben conservata, e le sue pietre contrastano il verde dei vigneti che si trovano non lontano. La tomba fu costruita e utilizzata in diversi periodi.  Si può raggiungere la tomba in macchina oppure tramite un bel sentiero immerso nella macchia mediterranea che parte da Nuraghe di Prisgiona; la lunghezza è di un km circa.

#3 TOMBA DEI GIGANTI LI LOLGHI

La Tomba dei Giganti di Li Lolghi è sicuramente tra le più affascinanti dell’intera Sardegna per l’ottimo stato di conservazione, ma anche l’invidiabile contesto in cui è ubicata. Si tratta di una sepoltura monumentale con ingresso a esedra, composto da una serie di pietre piatte di dimensioni enormi al centro e sempre più piccole verso i lati; è lunga 27 metri, la facciata è composta da 15 lastre di granito verticali e posizionate a formare un semicerchio, dietro si trova il corridoio tombale aperto. Viene datata intorno al XVIII secolo a.C. e utilizzata fino al 1000 a.C.

#4 NECROPOLI LI MURI

La necropoli di Li Muri è il sito più antico nella zona di Arzachena e risale a 6000 anni fa. La particolarità dei manufatti che la compongono è attribuita a una cultura peculiare, infatti i circoli di Arzachena sono tra i più antiche testimonianze di megalitismo europeo occidentale. La necropoli si compone di 4 circoli di ampiezza variabile, all’interno di ciascun circolo, un piccolo cassone litico rettangolare conteneva uno o al massimo due defunti, in posizione rannicchiata. Ogni sepoltura era accompagnata da diversi oggetti preziosi, visti i ritrovamenti che sono stati fatti, sembrerebbe che i defunti di Li Muri siano stati personaggi di spicco.

#5 NURAGHE ALBUCCIU

Il nuraghe Albucciu si trova a pochi chilometri da Arzachena e merita una visita perché è piuttosto particolare e diverso da tanti altri. Silenzioso e nascosto tra alberi di ulivo e adagiato supino su una roccia di granito, questo insediamento preistorico è ancora ben conservato, ha una forma sub-rettangolare ed è stato costruito sfruttando un affioramento di roccia granitica diventato parte integrante della struttura. In effetti, è classificato come nuraghe di tipologia mista e viene fatto risalire tra il 1400 al 600 a.C.. Ha ancora una stanza completa visitabile e si possono ancora scorgere due stanzette per immagazzinare provviste. Sopra ospita una bella terrazza dove sono stati rinvenuti molti importanti reperti che testimoniano le diverse attività quotidiane.

#6 TEMPIETTO DI MALCHITTU

Nascosto tra i graniti e la natura gallurese, questo tempietto ha un fascino unico nel suo genere. Al tempietto ci si arriva con una bellissima passeggiata di 2 km, in mezzo a una vegetazione lussureggiante per poi raggiungere un’altura dalla quale si può ammirare la bellezza del paesaggio sottostante. Si consigliano scarpe comode. Il tempietto di epoca nuragica a Megaron ha una pianta rettangolare, con il retroprospetto a forma absidale (unico tra i templi nuragici). Dispone di un atrio e di una camera interna. Sul fondo si nota un banco per gli ex voto e nel pavimento un focolare rituale. Possiede in ottimo stato l’intero cordone murario perimetrale, mancherebbe solamente la copertura che al tempo era sicuramente lignea.

#7 TOMBA DEI GIGANTI MORU

Si trova a poca distanza dal nuraghe Albucciu, al quale probabilmente era collegato. Il sito è molto semplice, composto da un lungo corridoio a filare, dove è ancora presente una lastra di copertura che mostra anche come si doveva procedere alla sepoltura dall’alto. Il sepolcro collettivo è costituito da un corridoio rettangolare, coperto da lastre disposte orizzontalmente (a piattabanda), dove venivano deposti i corpi dei defunti.

#8 MUSEO CIVICO MICHELE RIZZUTU

Il museo si trova non lontano dal centro di Arzachena, all’interno si trovano migliaia di oggetti e frammenti di reperti archeologici e di minerali, molti dei quali restaurati dal Centro di Restauro e Conservazione della Soprintendenza a Sassari. Lo spazio espositivo è organizzato in tre sale principali disposte su due piani a cui si aggiunge un piccolo spazio didattico dedicato ai bambini. Una delle sale è interamente dedicata al villaggio nuragico la Prisgiona con l’esibizione di reperti simbolo dell’età Nuragica, come il grande vaso decorato ritrovato nella capanna delle riunioni.

ALTRE COSE DA VEDERE AD ARZACHENA

#9 LA SCATOLA DEL TEMPO

Il museo più piccolo d’Italia chiamato “La Scatola del Tempo” si trova proprio in pieno centro ad Arzachena. È allestito all’interno di una piccola casa e racconta la storia di Arzachena e della Costa Smeralda attraverso piccoli reperti, foto, carte antiche, ma anche tramite pannelli informativi. Tra i vari oggetti esposti, anche una cartina originale del 1833 che riporta la firma del Capitano Daniel Roberts della Royal Navy. L’ideatore di questo meraviglioso spazio espositivo è Mario Sotgiu, tipografo con la grande passione per la storia, specialmente quella della sua terra. Il museo è aperto tutti i giorni e l’ingresso è gratuito.

#10 MUSEO DEL PANE

La Sardegna è una terra ricca di espressioni diverse, dove ci sono vari dialetti, così come i canti e i balli. Anche il pane segue questa tradizione, infatti in tutta la regione ne esistono circa 200 tipi. In Gallura si confezionavano vari tipi di pane speciale: “lu pani a mela”, (a cerchietto), “lu pani a cattrigghj”, “lu pani grossu” che si consumavano in famiglia ed in campagna; quando era duro si utilizzava “Li pan’a fitti” per la zuppa; la spianata era una focaccia grossa e bassa; “lu pani biancu” era composto di farina purissima, “lu pani di brinnu”, misto a simbula, era, invece, il pane per i cani. “Lu coccu”, d’altra parte, era un pane particolare per l’ospite che arrivava all’improvviso, impastato azimo e cotto immediatamente “i’lla ziddha”. Il piccolo museo è allestito in un locale che ospita un antico forno ed espone oggetti e attrezzi della mietitura, trebbiatura e macinatura del grano.

DOVE MANGIARE

Se decidete di visitare tutti i siti non perdetevi una sosta nel più piccolo ristorante turistico rurale del mondo a Lì Muri, il luogo è semplicemente unico; un’energia magica e forte accompagnata dalla gentilezza dei suoi proprietari. I piatti sono molto semplici, ma deliziosi.

post a comment

PRENOTA ORA PRENOTA ORA