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vulcano sibayak

Una delle più belle esperienze che ho fatto a Sumatra è stata quella di scalare in modo autonomo il vulcano Sibayak arrivando alla sua sommità, felice e avvolta da una nuvola di cenere. Il panorama che di gode una volta arrivati in cima al cratere, ti permette di capire la dinamicità della terra sotto i tuoi piedi e la potenza generatrice e distruttiva del nostro pianeta. Tutta l’area intorno al Sibayak è prevalentemente vulcanica, infatti a meno di 30 km svetta un altro vulcano attivo, il Sinabung, il quale è stato protagonista di 72 brevi ma spettacolari eruzioni esplosive che si sono manifestate nel corso del 2020.

IL VULCANO SIBAYAK

Il Monte Sibayak è un stratovulcano che domina la città di Berastagi con un’altezza di 2212 metri e ha eruttato per l’ultima volta più di un secolo fa, nel 1881. Tuttavia rimane geotermicamente attivo, mediante spruzzi di zolfo, sorgenti calde e  la presenza di un lago sulfureo. È anche uno dei vulcani più scalati dell’isola grazie ad un sentiero accessibile che parte da Berastagi e che raggiunge la vetta dopo un facile trekking di 2-3 ore da poter percorrere anche senza guida.

vulcano sibayak
vulcano sibayak

IL TREKKING

Il sentiero del Sibayak è un percorso alla portata di tutti, anche a chi non è molto allenato, ed è così strutturato:

  • La prima parte del trekking è su strada asfaltata e dopo circa un’ora, si raggiunge l’ingresso del sentiero dov’è ubicato un baracchino per l’acquisto del biglietto. Il costo è di 10.000 IDR.
  • La seconda parte è molto diversa: in un primo tempo si cammina su un tratto asfaltato intervallato da un altro sterrato e poi si prosegue lungo una lunga direttrice fatta di scalini fangosi che scompaiono una volta arrivati al cratere. La durata di questa camminata lungo il secondo tratto è di un’ora e mezza ma la vista dalla vetta vulcanica vi ripagherà di ogni sforzo.

COSA PORTARE

  • Abbigliamento comodo e scarpe impermeabili.
  • Giacca antipioggia, data l’imprevedibilità del tempo.
  • Acqua e cibo, poichè lungo il percorso non ci sono molti punti di ristoro.
  • Crema solare in caso di sole splendente.
  • Costume da bagno e asciugamano se farete una sosta alle sorgenti termali.

LA MIA ESPERIENZA

Una volta arrivata a Berastagi, ho alloggiato presso il Kaesa Homestay, da cui è iniziato il mio trekking insieme ad altri due ragazzi che alloggiavano nel mio stesso dormitorio. I proprietari sono incantevoli, molto accoglienti e ci hanno fornito tutte le informazioni utili per fare l’escursione in sicurezza ma in modo autonomo. Anche la colazione era deliziosa, ogni mattina con un succo di frutta diverso. La prima parte dell’escursione segue la strada asfaltata principale lungo la quale si gode del bel panorama del vulcano Sinabung. Il tratto prosegue fino all’ingresso del sentiero dove ci sono due uomini all’interno di un baracchino improvvisato da canne di bambù e cartelloni pubblicitari che vendono il biglietto per la salita al vulcano. Tuttavia, se non volete raggiungere l’ingresso a piedi, potete prendere dei pulmini condivisi con la scritta KAMA che passano vicino al vostro alloggio e vi portano fino all’imbocco del sentiero.

IL SENTIERO

I due uomini ci hanno fatto compilare un registro e leggendolo, ho scoperto che pochi altri italiani si erano spinti fino a lì. Uno dei due signori dentro il baracchino mi ha confermato che il monte Sibayak non è una meta popolare tra gli italiani. Dopo aver superato l’ingresso, la strada asfaltata inizia a restringersi e una volta che si inizia a camminare dentro la giungla, il sentiero non è nient’altro che una linea di polvere bianca che sembra gesso. Dopo poco più di due ore di cammino, l’odore sulfureo di uova marce inizia a riempire l’aria e ti accompagna fintanto che il sentiero si apre su una terrazza naturale da cui abbiamo potuto vedere il cratere in lontananza. Tutto intorno c’erano piccole aperture (bocchette) nella roccia e il vapore sibilava fuori creando tante piccole fumarole che venivano su con un rumore forte, come quello di una ciminiera. Intorno a queste spaccature, le rocce erano colorate di blu, verde e giallo, per la reazione con lo zolfo. Una volta raggiunto il cratere abbiamo osservato alcune persone che in un punto più in basso stavano scrivendo delle parole, dei desideri e alcuni i loro nomi, su delle pietre che depositavano in un punto non molto distante dal cratere. Per un po’ abbiamo gironzolato sul bordo, abbiamo scattato delle foto e pranzato sull’estremità del cratere, prima di iniziare la nostra discesa.

LA DISCESA

Abbiamo percorso lo stesso sentiero dell’andata e quando siamo arrivati all’ingresso ai piedi del vulcano, abbiamo girato a sinistra verso le piscine di acqua termale in cui si può fare un bagno rilassante. È possibile raggiungerli nel giro di un’ora dopo aver superato dei campi coltivati in pendenza e un gruppo di case, lungo il sentiero. Noi siamo andati al Hot Spring Pesona Sibayak View e il costo d’ingresso è di 10000 IDR.  È opportuno indossare il bikini qui, ma ricordate che siete in una zona musulmana, quindi anche se va bene, probabilmente avrete ancora un sacco di sguardi addosso. E’ stato il modo perfetto per rilassarsi e rilassare i nostri muscoli dopo un’escursione. Per ritornare a Berastagi abbiamo preso un pulmino condiviso al costo di 7000 IDR. È stata un’esperienza indimenticabile!

vulcano sibayak
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CONSIGLI

Se stai pensando di fare questa escursione senza una guida, ti consiglio due cose: fallo durante le ore diurne e non camminare da solo lungo il sentiero. È sempre meglio unirsi a dei gruppi di persone magari che alloggiano nella tua guest house oppure con altre persone della zona che trovate nei gruppi di Facebook dedicati a trekking di questo tipo. Se invece vuoi andare totalmente da solo, lascia indicazioni al tuo hotel su dove stai andando e a che ora ritornerai.

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