
Uno dei simboli di Venezia, che tutto il mondo ci invidia, è sicuramente la sua tipica imbarcazione a remi, ossia la gondola. Fare un giro con questa elegante barca è un must sia per i turisti che per gli abitanti del posto. Anche per le spose, vedere la propria gondola ornata con stupendi fiori bianchi, per poi farsi accompagnare all’altare da due gondolieri attraverso il Canal Grande è simbolo di vanto. Ma cosa sappiamo veramente sulla storia, origini e caratteristiche delle gondole? Oggi ve lo spiegherò.
STORIA E ORIGINI DELLA GONDOLA
L’origine del nome della gondola è ancora incerta. Esistono due versioni, secondo la più accreditata, deriverebbe dal latino cymbula, che significa barchetta, mentre secondo l’altra versione, deriverebbe dalla parola greca kountelàs che significa nave corta. Non c’è neppure una data precisa che indichi la sua nascita, ma la prima testimonianza nella storia risale al 1094: in un decreto del doge Vitale Falier compare come “gondolam”.
Ai tempi della Serenissima a Venezia, ci si spostava per lo più tramite barca a remi. Ancora oggi si possono notare sia case che grandi palazzi ai quali si accede via acqua, mentre la piccola entrata pedonale in passato era riservata per lo più alla servitù. Ogni famiglia aveva a disposizione varie gondole trasportate su e giù per i canali dai gondolieri.
Una delle prime immagini della tipica imbarcazione è quella dell’opera “Il miracolo della croce” a Rialto del 1496 circa di Vittore Carpaccio che oggi si trova alle Gallerie dell’Accademia. Si possono notare notevoli differenze rispetto alle attuali gondole; infatti, ai tempi della Serenissima avevano una specie di cabina chiamata felse che serviva per riparare gli occupanti del mezzo ed era spesso impreziosita di stoffe pregiate e legni intarsiati. Tuttavia, questa non era l’unica differenza poiché era più corta, più stretta, meno arcuata e con la poppa più alta della prua, ma soprattutto era simmetrica e il fondo era piatto per poter navigare in acque poco profonde. La forcola era piatta e il ferro di prua era una semplice lamina di metallo. Oltre alle differenze tecniche, altrettante sono le differenze quantitative; infatti, nel 1550 c’erano circa 10.000 gondole, mentre oggi solo 500. Uno dei motivi di questa sostanziale riduzione è riconducibile all’utilizzo delle barche a motore.
All’epoca, lo sfarzo, i colori sgargianti degli abiti dei gondolieri e il lusso delle imbarcazioni erano tali che il senato della Serenissima l’8 ottobre del 1562, nel tentativo di frenare quella che era diventata una competizione, ordinò che tutte le gondole avessero lo stesso colore e gli stessi addobbi in stoffa nera. Il Senato scelse il nero perché era simbolo dell’eleganza e non del lutto, ed era il colore della pece. È solo tra il 1600 e 1700 che assume sempre più la forma che oggi vediamo. Nel 1700 il costo della gondola era accessibile, ma ciò che costava di più erano gli addobbi, il mantenimento e i gondolieri. Era così diventata un lusso che pochi si potevano permettere. Grazie a questo, si iniziarono a costruire ponti e strade per favorire la viabilità pedonale. Nel momento in cui la Serenissima cadde in mano a Napoleone, le cose cambiarono anche per le tipiche imbarcazioni. Infatti, iniziarono a portare turisti attraverso i canali percorrendo brevi distanze e necessitando di una maggiore manovrabilità. Così, ci fu un radicale cambiamento della sua forma introdotto nel 1884 da Domenico Tramontin, che sostanzialmente apportò delle modifiche alle linee strutturali.


LE CARATTERISTICHE DELLA GONDOLA
Oggi la gondola è lunga 11 metri, alta 0,65 metri, larga 1,42 metri e pesa 500 kg. Rispetto al passato, è asimmetrica sull’asse longitudinale, quello che attraversa la barca da poppa a prua, con uno scostamento di circa 24 cm a destra. È più facilmente manovrabile per il gondoliere. Il remo è il timone della gondola costruito in legno di faggio e la forcola è il punto d’appoggio del remo realizzato in legno di noce.
Per la sua costruzione vengono utilizzate 8 diverse tipologie di legno: il rovere per la costruzione dei fianchi, l’abete per il fondo, il ciliegio per i trasti, l’olmo per le costole, il noce per le cornici, il tiglio per il succhetto, ma anche il larice e il mogano. È composta da 280 diversi pezzi. Ogni barca viene poi personalizzata in base alle caratteristiche fisiche del gondoliere che influenzeranno la postazione di guida, il remo e la forcola. Inoltre, ogni imbarcazione differisce per le diverse decorazioni ed intagli.
IL FERRO DA PRUA
All’inizio, il ferro da prua aveva solo una funzione di protezione da possibili collisioni. Solo dal 1600 pare che abbia assunto la forma odierna anche di abbellimento. Il suo peso va dai 10 kg in su a seconda del metallo utilizzato. Si dice che la doppia curvatura a “S” simboleggi il Canal Grande, la parte superiore sia il cappello del Doge e che la lunetta rappresenti il ponte di Rialto. I sei denti anteriori rappresentano i sei sestieri in cui è divisa Venezia: San Marco, San Polo, Santa Croce, Castello, Dorsoduro e Cannaregio, mentre quello posteriore rappresenta l’isola della Giudecca. I tre fregi che talvolta uniscono i denti del pettine si dice rappresentino le tre isole di Venezia: Murano, Burano e Torcello.



LO SQUERO E LO SQUERARIOL
Lo squero è il cantiere navale dove si costruiscono e si svolge la manutenzione delle gondole e delle piccole imbarcazioni. Lo squero è caratterizzato da un piano inclinato verso il canale per il varo delle barche e la messa a secco. Alle spalle del piano si trova una costruzione di legno coperta che assomiglia alle baite di montagna del Cadore e Val di Zoldo, da dove nel 1600 arrivava il legname. Il piano superiore era destinato all’abitazione dello squerariol.
Lo squerariol è l’abile artigiano grazie al quale la gondola prende forma attraverso le sue mani d’oro e la sua esperienza. Tutt’oggi lo squerariol costruisce le gondole senza dover ricorrere a disegni o piani. Una vera e propria opera d’arte, un’esperienza acquisita dopo anni di dedizione e tramandata da maestro a maestro. L’arte degli Squeraroli fu istituita nel 1607 dal Consiglio dei Dieci ed era molto importante per la Serenissima poiché la vita dipendeva dall’acqua e dai trasporti. Oggi è una professione che sta piano piano scomparendo e la cui domanda ha superato l’offerta.
LO SQUERO SAN TROVASO
Lo Squero san Trovaso, che prende il nome dalla chiesa adiacente e si trova in Fondamenta Bonlini 1097, risale al 1600 ed è il più famoso rimasto. La sua forma richiama una baita di montagna. Le più antiche famiglie di squeraroli di origine montana portavano con sé la capacità carpentiera e la lavorazione del legno. Tutt’oggi, all’interno dello squero vengono restaurate e costruite gondole secondo tecniche complesse tramandate di generazione in generazione. La vita media della gondola è di circa quarant’anni, principalmente oggi si realizza la manutenzione. Per costruire una gondola sono necessari all’incirca due mesi senza interruzioni. All’anno ne vengono costruite solo una o due in quanto bisogna rispettare una sequenza che richiede diverse interruzioni.



UN GIRO IN GONDOLA AL COSTO DI UNO SPRITZ
Se stai pensando di fare un giro in gondola ma non vuoi spendere 80 euro per il percorso diurno e 100 euro per quello notturno (prezzo a gondola), ecco la soluzione che farà al caso tuo. Più che di un giro, si tratta di una traversata. Avendo vissuto a Venezia, mi è capitato spesso di utilizzare questo mezzo ed è veramente un’esperienza fantastica e da provare. Dura pochi minuti, ma il prezzo è davvero eccezionale, ossia di soli 2 euro. Sono le tipiche gondole traghetto più larghe delle tradizionali e guidate da due gondolieri. Si possono trovare solo in alcuni punti della città detti stazi ed è consigliabile controllare il sito ufficiale in quanto il servizio può variare. Ecco dove trovare le gondole traghetto:
- TRAGHETTO DOGANA (Punta della Dogana – S.Marco Vallaresso): tutti i giorni, 9.00-18.00, 041-5206120;
- TRAGHETTO SANTA MARIA DEL GIGLIO (Salute – Santa Maria del Giglio): tutti i giorni, 9.00-18.00, 041-5222073;
- TRAGHETTO SAN TOMÀ (San Tomà-Ca’ Garzoni): da lunedì a venerdì, 8.30-19.00. Sabato, domenica e festivi, 9.00-18.30, 340-8677568;
- TRAGHETTO CARBON (Riva del Vin-Riva del Carbon): da Lunedì a Venerdì, 9.00-12.00. Sabato, domenica e festivi chiuso, 041-5299028;
- TRAGHETTO SANTA SOFIA (Pescheria-Santa Sofia): da Lunedì a Venerdì, 8.30-19.00. Sabato, domenica e festivi 9.00-18.00, 041-4765349;
Le gondole sono un pezzo di storia che resiste alle acque della laguna.